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L’evoluzione del ruolo del portiere

Posted on November 12, 2025September 29, 2025 by Alessandro

Il calcio è uno sport in continua trasformazione e, tra i ruoli che hanno subito i cambiamenti più significativi, quello del portiere occupa senza dubbio un posto centrale. Se in passato il suo compito principale era fermare i tiri e proteggere la porta, oggi il portiere è diventato un vero e proprio regista difensivo, capace di incidere non solo in fase di difesa, ma anche nella costruzione del gioco. Analizzare l’evoluzione di questo ruolo significa ripercorrere la storia del calcio, le regole che lo hanno modellato e le innovazioni tattiche introdotte da allenatori e squadre di livello internazionale.

I primi portieri: i guardiani della porta

Agli albori del calcio moderno, a fine Ottocento e nei primi decenni del Novecento, il portiere era visto come un semplice “guardiano dei pali”. La sua posizione era quasi statica, confinata all’interno dell’area di rigore, con l’unico obiettivo di bloccare i tiri avversari. Non si chiedeva loro abilità con i piedi o capacità tattiche particolari: contava solo l’istinto, la prontezza di riflessi e il coraggio di affrontare i duelli con gli attaccanti.

Un esempio iconico di questa fase è Lev Jašin, leggendario portiere sovietico, soprannominato “il ragno nero”. Con le sue parate spettacolari e il dominio della porta, Jašin rappresentava al meglio l’idea del portiere classico, visto quasi come un eroe solitario.

L’introduzione di nuove regole

Con il passare del tempo, alcune regole del calcio hanno rivoluzionato il modo di interpretare questo ruolo. Una delle più decisive è stata l’introduzione della regola del retropassaggio nel 1992: da quel momento, il portiere non poteva più raccogliere con le mani un passaggio volontario di un compagno.

Questo cambiamento obbligò i portieri a migliorare notevolmente il loro gioco con i piedi, trasformandoli da semplici difensori estremi a primi costruttori dell’azione offensiva. Da quel momento, la capacità di saper gestire la palla e di avere una buona visione di gioco è diventata fondamentale, spingendo le squadre a selezionare e formare portieri sempre più completi.

Il portiere moderno: da difensore a regista

Negli ultimi decenni, il ruolo del portiere si è fuso con quello di un difensore aggiunto. Oggi non è raro vedere portieri che partecipano attivamente alla manovra, alzandosi fino al limite dell’area o oltre, per garantire superiorità numerica nella costruzione dal basso.

Manuel Neuer è considerato il simbolo del “portiere moderno”: la sua capacità di giocare come “libero aggiunto” ha ridefinito il concetto di portiere, influenzando generazioni di allenatori e squadre. Altri esempi contemporanei sono Alisson Becker e Ederson Moraes, noti per la precisione nei passaggi lunghi e nella gestione della palla sotto pressione, diventando di fatto registi arretrati.

Il portiere-sweeper

Il cosiddetto “sweeper keeper” (portiere-libero) è ormai una figura consolidata. Questo modello prevede che il portiere sia pronto a uscire dall’area di rigore per anticipare gli avversari, intercettare lanci lunghi e offrire un appoggio costante ai difensori. Non si tratta solo di tecnica, ma anche di coraggio e lettura tattica.

Allenatori come Pep Guardiola hanno fatto del portiere una pedina fondamentale del loro sistema di gioco, richiedendo non solo sicurezza tra i pali, ma anche doti da calciatore di movimento.

Tecniche e allenamenti sempre più specifici

Anche la preparazione atletica e tecnica dei portieri si è trasformata. Se un tempo gli allenamenti erano più generici, oggi esistono programmi mirati che curano la reattività, l’esplosività, la tecnica di presa e l’uso dei piedi. Inoltre, la tecnologia ha introdotto strumenti come video-analisi e software di simulazione, che permettono di studiare i movimenti degli avversari e prepararsi meglio a rigori e calci piazzati.

Le scuole portieri, sempre più diffuse in tutto il mondo, hanno contribuito a formare nuove generazioni di estremi difensori in grado di rispondere alle esigenze del calcio moderno.

Portieri simbolo di epoche diverse

Ogni era calcistica ha avuto i suoi portieri-simbolo, rappresentativi dei cambiamenti in atto:

  • Lev Jašin: il dominatore della porta, icona del portiere tradizionale.
  • Dino Zoff: sicurezza, leadership e longevità, incarnava la figura del portiere affidabile degli anni ’70 e ’80.
  • Peter Schmeichel: atletismo e carisma, capace di guidare la difesa e di compiere parate spettacolari.
  • Gianluigi Buffon: equilibrio tra tradizione e modernità, eccellente tra i pali ma anche abile con i piedi.
  • Manuel Neuer: il rivoluzionario, capace di portare il ruolo in una nuova dimensione.

Questi campioni hanno dimostrato come il ruolo del portiere non sia statico, ma in continua evoluzione.

Il futuro del portiere

Guardando avanti, è probabile che il portiere diventi sempre più un giocatore “ibrido”. Con l’aumento delle tattiche basate sul possesso palla e sulla costruzione dal basso, le squadre cercheranno estremi difensori che uniscano abilità da calciatori di movimento a riflessi da specialisti del ruolo.

Inoltre, l’introduzione di nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale e l’analisi dei dati potrebbe aprire scenari inediti: dai guanti sensorizzati per migliorare la presa agli algoritmi che analizzano i movimenti degli attaccanti per anticiparne le giocate.

In un calcio sempre più veloce e dinamico, il portiere del futuro dovrà essere un atleta completo, un leader carismatico e un giocatore capace di leggere il gioco meglio di chiunque altro.

Dalla linea di porta al cuore del gioco

L’evoluzione del portiere è la prova evidente di quanto il calcio sappia reinventarsi. Da semplice guardiano della porta a protagonista della manovra, il portiere è diventato un ruolo polivalente e strategico. Oggi non basta più parare: serve saper giocare, comandare la difesa, avviare l’azione e guidare la squadra.

Il portiere non è più un ultimo baluardo isolato, ma il primo tassello di una costruzione collettiva che parte dal basso e arriva fino all’attacco. Una trasformazione che rende questo ruolo uno dei più affascinanti e complessi del calcio moderno.

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